ROMA – Misure di emergenza ad Amsterdam a partire dal pomeriggio di oggi, per scongiurare nuovi episodi di violenza: lo ha annunciato la sindaca della capitale olandese Femke Halsema nel corso di una conferenza stampa congiunta col capo della polizia, Peter Holla, per dare aggiornamenti sugli incidenti seguiti alla partita di calcio Ajax-Maccabi Tel Aviv, che ha fatto registrare feriti, fortunatamente non gravi, in particolare a danno di tifosi israeliani.
Come ha spiegato ai cronisti la prima cittadina, è stata estesa a tutta la capitale “l’area di rischio” che consentirà alle forze di sicurezza di svolgere perquisizioni. Mobilitati in città anche i militari. Vietate inoltre manifestazioni pubbliche, così come caschi o altri indumenti usati per coprire interamente il volto.
Nelle violenze seguite al match di ieri dell’Europa League, concluso 5-0 per la padrona di casa, cinque cittadini israeliani sono rimasti feriti e portati in ospedale, come ha riferito ieri il ministero degli Esteri di Tel Aviv, il quale in queste ore ha chiarito che sono stati già dimessi. Individuati inoltre i connazionali dati inizialmente per dispersi. Il capo della polizia Holla ha fatto sapere che una trentina ha subito “ferite lievi” che non hanno richiesto il trasporto in ospedale e che, inoltre, dei 62 cittadini fermati a partire da ieri sera, per dieci di loro – tutti uomini, tra cui due minori – è arrivata la convalida del fermo. Il procuratore Rene de Beukelaer, anche lui in conferenza stampa, ha chiarito che verrà presa in considerazione “la pista antisemita”.
Fatti che hanno spinto la sindaca Halsema a parlare di “vergogna”, “pogrom” e di una “notte nera e giornata cupa” per la città e il paese, sostenendo che le persone di credo ebraico residenti ad Amsterdam, religione in cui si identifica lo Stato di Israele, “sono sotto shock, e molto demoralizzate”. Ha poi riferito di “persone in scooter” che avrebbero rincorso i tifosi per aggredirli, chiarendo che le violenze sarebbero state “azioni premeditate”. I cronisti hanno chiesto ad Halsema chiarimenti sulla voce che circola da ieri, secondo cui gli aggressori sarebbero di origine marocchina: “Non porrei la questione sull’etnia”, e che preferisce attendere “la conclusione delle indagini”.
Numerosi video circolati in rete da ieri mostrano il montare delle tensioni tra le fazioni. Tra questi, corsi e fischi degli ultras del Maccabi – squadra che è finita nella bufera nel 2014 per azioni razziste contro un giocatore palestinese, minacciato anche di morte – durante il minuto di silenzio indetto dall’Ajax per le centinaia di persone morte a Valencia a causa delle inondazioni di questi giorni.
A generare l’azione degli ultras, ci sarebbe secondo i media la scelta del governo spagnolo di tagliare le forniture militari a Israele, accusato dal governo del premier Pedro Sanchez di condurre “un genocidio” contro i palestinesi, a cui è seguito il riconoscimento dello Stato di Palestina. Strappate anche le bandiere della Palestina e intonati cori contro la Striscia di Gaza.
Il capo della polizia ha denunciato anche bandiere palestinesi date alle fiamme e un taxi assaltato. In conferenza stampa, alcuni cronisti – come riporta l’emittente Bbc – hanno chiesto alla sindaca come mai non abbia menzionato questi fatti: “Abbiamo descritto il contesto- ha risposto- ma i fatti della notte scorsa non hanno nulla a che fare con delle proteste. Nessun crimine può trovare giustificazione”.
During tonight’s match between Ajax and Maccabi Tel Aviv, the Israeli supporters refused to hold a minute of silence for Valencia flood victims. They even started illegal fireworks.
This comes after Spain cancelled arms deal with Israeli company worth billions. pic.twitter.com/paZGAPO7uB
— Leyla Hamed (@leylahamed) November 7, 2024
Altri video invece mostrano le violenze subite dai tifosi israeliani: una folla di quelli che appaiono facinorosi inizia a rivolgere provocazioni verbali e poi a rincorrere il gruppo, a match concluso. Un turista israeliano, come riportano i media internazionali, avrebbe inoltre subito un’aggressione, dopo essere stato avvicinato da uomini che gli hanno chiesto con forza la nazionalità: “Mi chiedevano il passaporto, mi sono finto greco”, ha detto.
Come riporta la stampa locale, “aree di rischio” erano state già istituite in alcuni quartieri di Amsterdam dalle 13.00 di ieri. Circa 56mila i tifosi attesi, un dato “enorme” che, come anticipato dalla polizia, non avrebbe permesso agli agenti di “tenere a bada ogni violenza”.
Ancora per ieri la rete Week 4 Palestine aveva annunciato una protesta contro l’arrivo dei tifosi israeliani nei pressi dello stadio in solidarietà con le vittime dei territori occupati palestinesi, ma le autorità avevano deciso di spostarla altrove, in un punto decisamente più lontano dallo Stadio. Il gruppo degli Ultras dell’Ajax F-Side aveva chiarito che non avrebbe tollerato proteste e che, se necessario, sarebbe “intervenuto”.
Ieri sera, dopo le prime notizie degli scontri, il governo di Tel Aviv ha annunciato un volo militare in coordinamento con le autorità olandesi per rimpatriare i cittadini. Tuttavia stamani la partenza è stata annullata: al suo posto, alle 18.40 decollerà dall’aeroporto di Amsterdam un volo commerciale con 270 posti.
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