Tumore testa-collo: sopravvivenza a 5 anni se la diagnosi è precoce

SanitàTumore testa-collo: sopravvivenza a 5 anni se la diagnosi è precoce

ROMA – “Per tumori della testa e del collo si intendono quei tumori che si manifestano nel distretto anatomico che va dalle clavicole fino alla base del cranio, quindi il cervello è escluso. Si tratta di una serie di tumori diversi, perché incidono a carico dei diversi organi che sono contenuti all’interno di questa realtà anatomica e quindi sono da annoverarsi tra i tumori rari in quanto nessuno di questo tipo di neoplasie supera la soglia dei 6 casi ogni 100mila abitanti. Si tratta di tumori che interessano essenzialmente il cavo orale, la lingua, la gola e la laringe, dove sono contenute le corde vocali, e le ghiandole salivari. Non dobbiamo poi dimenticare che comunque nel distretto cervico cefalico è compresa anche la tiroide, sede di tumori maligni di questa ghiandola”. Lo ha spiegato all’agenzia Dire il professor Giovanni Succo, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica (Aiocc) e della European Head and Neck Society, a margine della presentazione della XII edizione della Make Sense Campaign, avvenuta oggi a Roma presso la sala Caduti di Nassirya del Senato.

“Diversamente dal fatto di essere considerati tumori rari- ha proseguito- in realtà questa entità viene ritenuta cumulativamente, per cui insieme questi tumori rappresentano il sesto-settimo cancro più frequente dei tumori maligni umani, parliamo di circa 10.000 casi all’anno in Italia, prevalentemente di sesso maschile: sette su 10 sono maschi, tre su 10 sono femmine”.

FATTORI DI RISCHIO

L’esperto ha posto poi l’accento sui fattori di rischio. “Quelli riconosciuti sono essenzialmente due: il fumo di tabacco e l’alcol, specialmente se in associazione. Da un po’ di anni si è presa però consapevolezza di altri fattori di rischio che non sono di tipo voluttuario ma di tipo biologico, ovvero i virus: il virus dello Human papilloma virus, l’Hpv, e il virus della mononucleosi infettivo, virus di Epstein Barr. A questo tipo di infezione è legata anche la eziopatogenesi di alcuni tipi di tumori del distretto cervico-cefalico”.

Il presidente Aiocc ha sottolineato poi che “i tumori testa-collo ‘colpiscono soprattutto la quinta-sesta decade di vita ma negli ultimi anni, proprio a causa dell’infezione da Hpv, si sta assistendo a una riduzione dell’età età media di incidenza di questo tipo di tumori, che colpiscono anche soggetti appartenenti alla terza-quarta decade di vita”.

MODALITÀ DI TRATTAMENTO

Per chi è colpito da queste neoplasie viene in aiuto la chirurgia, “prima modalità di trattamento– evidenzia Succo- specialmente se si parla di tumore in fase precoce. Quando i tumori sono invece in fase avanzata, quasi sempre la terapia è molto multimodale e comprende la chirurgia, la radioterapia e i trattamenti chemioterapici appannaggio della oncologia medica”.

LE PERCENTUALI DI SOPRAVVIVENZA

Le percentuali di sopravvivenza sono molto diverse. “Se il tumore viene diagnosticato in fase precoce, le percentuali di sopravvivenza a cinque anni rasentano il 90% dei casi, mentre se il tumore è diagnosticato tardivamente il 50% di questi pazienti potrà essere vivo ancora cinque anni dopo la diagnosi”.

Neoplasie delle quali in Italia si parla, forse, ancora troppo poco. Secondo il professor Succo “questo avviene essenzialmente perché manca una corretta definizione di questo tipo di tumore in termini di peso sanitario e sociale. Si tratta dei più frequenti tra i tumori rari e come tali devono essere considerati e poi trattati in ambito multidisciplinare in centri specializzati per il trattamento di questo tipo di tumori”.
La ricerca sta intanto producendo farmaci sempre più efficaci per contrastare i tumori della testa e del collo. C’è un però. “Il problema- ha reso noto Giovanni Succo- è che nel nostro Paese l’iter approvativo per i farmaci di ultima generazione è ancora un po’ rallentato rispetto ad altre realtà internazionali. Si viene così a verificare la situazione in cui il paziente legge su Internet che c’è la possibilità di essere curati con un farmaco innovativo e poi tocca con mano la realtà in cui, nella nostra realtà nazionale, quel farmaco non può ancora essere utilizzato”.

I SINTOMI

E i sintomi? Il paradosso è che sono quelli delle più comuni infiammazioni del distretto testa-collo. “Stiamo parlando del mal di gola- dice il professor Succo- stiamo parlando del dolore alla bocca e alla lingua, delle gengive che sanguinano, dell’ingrossamento delle ghiandole del collo, dell’abbassamento di voce, la raucedine, del sangue dal naso, ovvero l’epistassi. Tutti sintomi che, in realtà, sono abbastanza comuni. Quello che deve caratterizzare un sintomo sospetto è quando dura più di tre settimane: ecco perché il nostro motto è ‘Uno x tre’, ovvero un sintomo anche banale che però dura per più di tre settimane deve suggerire di andare a una consultazione con uno specialista del distretto testa-collo. Quelli di ingresso sono l’otorinolaringoiatra o il chirurgo maxillo-facciale, nonché il dentista. Voglio pero sottolineare che la terapia del tumore testa-collo oggi è rigidamente multidisciplinare, sia per quanto riguarda il trattamento che la riabilitazione”.

Numerosi i problemi che lamentano quanti vengono colpiti da questo tipo di neoplasia.
“In realtà- le parole del professor Succo- i disagi maggiori per i pazienti con tumore testa-collo sono quelli delle funzioni: la funzione deglutitoria, la funzione fonatoria, cioè parlare, e la funzione motoria. Il collo colpito da questo tipo di malattia e quindi trattato chirurgicamente o anche con terapie fisiche perde un po’ della propria funzionalità, è rigido. E questo grado di fibrosi e rigidità si traduce poi in un rallentamento o in un impedimento delle funzioni più comuni, tra cui quelle che spesso caratterizzano la nostra vita sociale, come mangiare o parlare in pubblico o avere rapporti sessuali. Quindi possiamo dire che questo tipo di tumore è uno di quelli che incidono più pesantemente sulla sfera psicologica dei nostri pazienti”.

Il presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Cervico-Cefalica lancia infine un messaggio a quanti combattono ogni giorno contro i tumori della testa e del collo. “Non dobbiamo avere paura di questo tipo di cancro, non dobbiamo avere paura di una diagnosi, specialmente se questa è precoce. Purtroppo siamo ancora un po’ distanti dalla prevenzione assoluta e dall’abbandono assoluto dei fattori di rischio- conclude- ma se prestiamo maggiormente attenzione ai segnali che provengono dal nostro corpo riusciamo a raggiungere una diagnosi di questo tipo di tumore in fase molto precoce, da cui derivano trattamenti spesso in grado di risolvere completamente la malattia oncologica”.

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