La missione Esa servirà a validare la tecnologia di rimozione dei frammenti spaziali
Milano, 22 ago. (askanews) – Piccolo imprevisto per la missione dell’Esa Clearspace-1 che ha lo scopo di validare la tecnologia, ideata dalla start-up svizzera Clearspace, per ripulire l’orbita terrestre da detriti – i cosiddetti Space debris – che potrebbero diventare potenzialmente pericolosi.Il 10 agosto sono stati individuati alcuni frammenti nelle vicinanze del Vespa – l’adattatore del carico utile utilizzato nel 2013 nella seconda missione del lanciatore europeo Vega, di costruzione italiana – obiettivo principale della missione Clearspace-1; un frammento conico di circa 2 metri di diametro e dal peso di 113 Kg che orbita a 660 km d’altezza dalla superficie terrestre. Secondo i tecnici dell’Esa i frammenti potrebbero essere stati causati dalla collisione, ad altissima velocità, di oggetti più piccoli e non tracciati. L’evento, tuttavia, non ha danneggiato il Vespa né alterato la sua orbita e non dovrebbe determinare rischi per la missione che, al memomento, resta confermata con lancio previsto entro il 2026.Il 18esimo Space Defense Squadron degli Stati Uniti che ha individuato e segnalato i frammenti, in ogni caso, tiene la situazione sotto stretto controllo. La missione dimostrativa Clearspace-1, per la rimozione di detriti spaziali, rappresenta un primo passo verso la creazione di un nuovo ecosistema spaziale commerciale sostenibile.E quanto accaduto testimonia, ulteriormente, la potenziale pericolosità per le missioni spaziali della nuvola di detriti che avvolge il pianeta e che può causare collisioni e danni potenzialmente catastrofici alle missioni, con possibili ripercussioni anche per tutti noi sulla Terra.