Riforma costituzionale, Celotto: condivisione per governi più stabili

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E’ importante per far funzionare meglio la macchina

Rimini, 22 ago. (askanews) – Un “metodo condiviso” per attuare una riforma costituzionale che porti a governi più stabili. Ne è convinto Alfonso Celotto, costituzionalista, in una intervista ad askanews a margine del Meeting di Rimini.”Le riforme istituzionali – dice – sono un tema centrale da almeno 50 anni del dibattito politico, perché il nostro modello di governo funziona male. Abbiamo governi brevi, la nostra Repubblica ha avuto 69 governi in 75 anni, con una durata media di 14 mesi, in questo tempo i governi fanno poco, non hanno una linea politica chiara. L’idea sarebbe quella di passare a un sistema dove un governo può essere più stabile e può decidere, come il governo statunitense. Già meno il governo francese, dove è sì stabile il presidente, ma il governo cambia spesso. Per fare queste riforme, serve mettere mano alla Costituzione, ci si prova da 40 anni, con tentativi spesso di parte, come il tentativo Renzi, o il tentativo Berlusconi”.”Il metodo? Va fatto in modo condiviso – ha aggiunto – perché la Costituzione è di tutti, ce lo insegnano i costituenti che approvarono nel 1947 quel testo con l’88% dei voti favorevoli pur avendo De Gasperi, Togliatti, Peppone e Don Camillo, quindi una grande divisione. Metodo condiviso per cercare un modello di governo stabile. Ci può essere un presidenzialismo che tuttavia ha vantaggi e svantaggi, lo vediamo nelle Regioni e nei comuni. È un tema importante per far funzionare meglio la macchina e che va affrontato tutti insieme anche con un’assemblea costituente o una bicamerale che ti portino a scelte condivise”.

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