Piemonte, Cirio sfonda al centro e si tiene le mani più libere

AttualitàPiemonte, Cirio sfonda al centro e si tiene le mani più libere

Sua lista civica al 12,2%, con punte di quasi il 23% nel Cuneese
Torino, 11 giu. (askanews) – L’aspetto forse più rilevante della vittoria di Alberto Cirio alle elezioni regionali in Piemonte, più della conferma che da 25 anni i suoi predecessori avevano puntualmente mancato, è il successo tra gli elettori moderati di centro. Lo dimostra soprattutto il risultato della sua lista civica, arrivata al 12,2% con punte di quasi il 23% nel Cuneese, suo tradizionale collegio elettorale. Un consenso personale che si aggiunge al 9,8% ottenuto da Forza Italia, partito del quale è vicesegretario nazionale. La somma dei voti delle due formazioni si avvicina così al risultato di Fratelli d’Italia, primo partito del centrodestra e della regione, arrivato al 24,4%. Un dato che assicura a Cirio maggiore libertà di manovra nella formazione della nuova giunta.
“Io sono stato eletto cinque anni fa con la Lega al 34% e altre forze al 6%, abbiamo governato senza mai un problema, con una coalizione che ha sempre saputo fare sintesi, e faremo la stessa cosa perché la coalizione di centrodestra” è “politica, non aritmetica”, ha detto Cirio stamani parlando dei nuovi equilibri politici nella coalizione. Un concetto già espresso ieri, a spoglio ancora in corso, quando aveva negato “preoccupazioni” per i nuovi rapporti di forza e sottolineato che l’alleanza che lo sostiene “ha una base comune di valori, di ideali e di programmi e di progetti”.
Di certo il complesso sistema di assegnazione dei seggi previsto dalla legge elettorale piemontese, che dovrà fare i conti con rinunce e subentri, prevede attualmente che al partito di Giorgia Meloni spettino 11 consiglieri regionali, sei al ‘listino’ del presidente, cinque alla lista civica Cirio, quattro a Forza Italia e quattro alla Lega (9,4%). “In una democrazia rappresentativa” bisogna sì rappresentare “gli equilibri politici che vogliono gli elettori”, ma anche “fare sintesi” perché quando dobbiamo governare “apparteniamo sì ai partiti, ma prima di tutto al Piemonte” ha ribadito oggi il presidente.
Il modello per tenere unita la coalizione, ha rivendicato Cirio alla vigilia del primo anniversario della scomparsa di Silvio Berlusconi, è quello tracciato dal fondatore di Forza Italia: “Rappresento un partito che si vuole porre come la parte moderata del centrodestra e questo ha sicuramente un significato, ma essere moderati non vuole dire essere molli, significa far prevalere una forza rassicurante, di equilibrio, di condivisione, che sta saldamente e convintamente nel centrodestra” ed è in grado di parlare “a tutto l’elettorato” che va “da Meloni a Schlein”.
Quanto al centrosinistra si può consolare con la tenuta della roccaforte Torino, che il sindaco dem Stefano Lo Russo ha definito “un risultato straordinario”. “Siamo forse gli unici che, con questo vento così forte di destra, hanno resistito con un risulto delle liste molto incoraggiante” ha rivendicato stamani. Lo Russo si è congratulato con Cirio, ma ha anche ringraziato la candidata del centrosinistra ed ex assessore comunale, Gianna Pentenero, che a suo parere “ha fatto una straordinaria campagna in condizioni molto complicate”. Quest’ultima siederà in Consiglio regionale accanto a 12 consiglieri del Pd (23,9%), 3 di Avs (6,48%), e uno della lista Stati Uniti d’Europa (2,43%). Il M5s, che ha candidato alla presidenza Sarah Disabato e ottenuto il 7,68%, avrà infine tre seggi.

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