Dirige “Diari d’amore”, un dittico da Natalia Ginzburg
Roma, 5 ott. (askanews) – A inaugurare la stagione 2023/2024 del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale sarà l’esordio teatrale di Nanni Moretti che dirigerà “Diari d’amore”, un dittico composto da due atti unici di Natalia Ginzburg, Dialogo e Fragola e Panna. Lo spettacolo debutterà in prima nazionale al Teatro Carignano di Torino, il 9 ottobre alle ore 20 e sarà interpretato da Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Senesi.
Lo spettacolo verrà realizzato grazie a una coproduzione internazionale che riunirà il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ER T / Teatro Nazionale, Carnezzeria srls, LAC Lugano Arte e Cultura, Châteauvallon-Liberté scène nationale, TNP Théâtre National Populaire de Villeurbanne, La Criée – Théâtre National de Marseille e Maison de la Culture d’Amiens, e al sostegno della Fondazione CRT.
“Diari d’amore” verrà replicato al Carignano, per la stagione in abbonamento dello Stabile di Torino, fino a domenica 29 ottobre e sarà poi in tournée fino a giugno 2024 in Italia e in Francia.
Per il suo esordio da regista nel teatro di prosa, Nanni Moretti ha scelto due commedie di Natalia Ginzburg, la cui scrittura è molto vicina all’immaginario che ha consolidato il successo cinematografico internazionale dell’artista. Moretti decide di farsi “primo spettatore” e dirigere cinque attrici e attori, non più con la sua cinepresa, ma affrontando “lo spavento” del palcoscenico. Quello “spavento” che definisce lo scarto tra l’intimità della parola scritta e il clamore della parola detta di fronte a un pubblico dal vivo: termine usato, in questa accezione, da Natalia Ginzburg.
Due commedie che raccontano nuclei familiari disarmonici, gente che si lascia vivere senza entusiasmi; esseri deboli, dai valori etici inconsistenti. Con sguardo ironico apre il sipario su intimità domestiche nelle quali il conflitto cede il posto all’indifferenza, svelando la fatuità di uomini e donne emotivamente e moralmente inetti.
“Natalia Ginzburg – ha dichiarato Valerio Binasco, protagonista dello spettacolo, direttore artistico del Teatro Stabile di Torino e profondo conoscitore del teatro della Ginzburg – per me è tra i più importanti autori italiani. Anche se la sua immaginazione poetica non è attratta dall’eccezionalità o dall’assurdo, il suo stile ‘semplice’ e musicale, l’umorismo dolce e le partiture sofisticate delle ‘chiacchiere’ che riempiono le sue opere arrivano a toccare corde emotive fortissime, restituendo grandezza e profondità a personaggi solo apparentemente ‘piccoli’. Si viaggia con ironia tra i toni malinconici di una poesia fatta di elementi quotidiani e domestici e si resta affascinati dalla musicalità originale dei suoi dialoghi. La Ginzburg ha una penna leggera, ma scava gli animi, e i suoi sono personaggi ritratti con incredibile maestria psicologica, degna di autori come Cechov”.