La Russia ha in mano gli attentatori dell’Isis, e prova a “usarli” contro l’Ucraina

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ROMA – Si chiamano Dalerdzhon Mirzoyev, Saidakrami Rachabalizoda, Shamsidin Fariduni e Mukhammadsobir Faizov i quattro uomini arrestati e incriminati dalle autorità russe poiché sospettati di essere responsabili dell’attacco di venerdì 22 marzo contro l’auditorium Crocus City Hall, nella periferia di Mosca. I quattro, stando all’agenzia russa Tass, sono stati ascoltati dai magistrati, che hanno confermato i capi d’accusa e disposto la detenzione cautelare fino al 22 maggio. I quattro dovranno difendersi da reati connessi all’attentato terroristico e rischiano il carcere a vita.

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L’udienza è avvenuta a porte chiuse, tuttavia stando a quanto riferisce l’agenzia di Mosca, tre di loro si sono dichiarati colpevoli. Inoltre il quarto e ultimo arrestato, Fayzov, catturato intorno all’1.30 del mattino, sarebbe stato quello incaricato di filmare le scene dell’assalto, che è costato la vita a 137 persone, mentre altre 182 sono ferite e risultano per la maggior parte ricoverate in diversi ospedali della regione di Mosca.

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Nelle immagini diffuse dalle autorità russe, i quattro imputati hanno diversi lividi ed escoriazioni sul volto.
L’assalto all’affollata sala Crocus è stato rivendicato con una serie di video dal gruppo Stato islamico (Isis), attivo dal 2014 nel nord dell’Iraq e della Siria, con cellule diffuse anche in altri Paesi. Tuttavia, per le autorità russe dietro all’attentato ci sarebbe l’Ucraina, verso cui i presunti attentatori sarebbero stati pronti a fuggire dopo aver portato a termine l’assalto.

Stamani la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato la Casa Bianca di “coprire il regime di Kiev creando lo spauracchio dell’Isis“. Quindi Zakharova ha lanciato un interrogativo a Washington: “Siete certi che sia stato Isis, e che dopo cambierete idea?”. Ieri, il presidente Vladimir Putin ha sentito telefonicamente gli omologhi di Turchia e Siria – il presidente Recep Tayyip Erdogan e il presidente Bashar Al-Assad – per discutere il modo in cui rafforzare la cooperazione in chiave anti-terrorista.

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