Il Consorzio Italiano Compostatori fa il punto verso Agenda ONU 2030
Roma, 11 ott. (askanews) – La filiera del biowaste, il rifiuto organico, si conferma decisiva per lo sviluppo sostenibile dell’Italia e dell’Europa: rappresenta una grande opportunità, in termini di sostenibilità ed economici. Solamente nel 2021 in Italia sono state trattate 8,3 milioni di tonnellate di rifiuti a matrice organica, di cui 7,3 milioni provenienti dalla raccolta differenziata, che sono state trasformate in 2,1 milioni di tonnellate di compost, un fertilizzante organico che, nutrendo il suolo, compartecipa alla lotta contro il cambiamento climatico.A fare il punto sullo stato dell’arte del settore del riciclo del rifiuto organico è “La filiera del biowaste per lo sviluppo sostenibile”, quarto volume della collana del Consorzio Italiano Compostatori (CIC), che raccoglie i contributi di numerosi esperti del settore ed è dedicato agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile declinati all’interno dell’Agenda Globale 2030 delle Nazioni Unite.Massimo Centemero – direttore generale Consorzio Italiano Compostatori (CIC): “La filiera del biowaste, quindi del rifiuto organico, del suo riciclo, e quindi la trasformazione di questo rifiuto in materia ed energia è fondamentale per l’economia circolare in Italia, in Europa e si sta sviluppando anche nel mondo. Ci sono, se parliamo di raccolta differenziata in ambito urbano, 50 milioni di abitanti che fanno la raccolta dell’umido e questa è una rivoluzione di cui l’Italia è faro in tutta Europa”.Focalizzandosi sul quindicesimo obiettivo dell’Agenda ONU “Vita sulla terra”, il CIC si concentra sul ruolo del carbonio ed evidenzia come proteggere il suolo può essere un importante strumento di lotta e contrasto al cambiamento climatico. I fenomeni meteorologici estremi ai quali siamo sempre più abituati ad assistere hanno infatti evidenziato l’urgenza di preservare il suolo dalla minaccia della desertificazione: proprio una buona dotazione di sostanza organica aiuta a migliorare la capacità di ritenzione idrica, la struttura e la stabilità del suolo, con conseguente riduzione dell’erosione. Il compost, dunque, non solo trasforma i rifiuti in un prezioso alleato per il Pianeta, ma consente anche di limitare l’utilizzo dei fertilizzanti di sintesi grazie a una migliore qualità del suolo.Lella Miccolis, presidente Consorzio Italiano Compostatori (CIC): “Attraverso il compost noi incorporiamo il carbonio al suolo, evitando che vada al suolo, e quindi anche in questa maniera noi andiamo a ridurre o almeno ad arginare un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti, che sono i cambiamenti climatici. Abbiamo iniziato tantissimi anni fa trasformando i rifiuti organici di varia natura in compost, da qualche anno siamo anche produttori di energie, nelle varie forme. Siamo delle vere e proprie bioraffinerie, in un unico sito trattiamo rifiuti, produciamo prodotti, produciamo energia, rinnovabile e pulita che può contribuire alla sicurezza energetica del Paese”.Nella corsa verso la transizione ecologica conta molto anche la qualità dei rifiuti raccolti e dalle pagine del volume il CIC indica anche una serie di proposte indirizzate agli attori della politica nazionale, partendo dalla richiesta di diffondere buone pratiche attraverso campagne locali mirate, che promuovano un miglioramento della qualità della raccolta differenziata del rifiuto organico.