Jannik Sinner travolge De Minaur, vince l’Atp di Toronto e diventa il numero 6 al mondo

AttualitàJannik Sinner travolge De Minaur, vince l'Atp di Toronto e diventa il numero 6 al mondo

6-4 6-1 in un’ora e venti di gioco. Ora è il numero 6 al mondo

Roma, 14 ago. (askanews) – La terza finale da “1000” e quella buona. Jannik Sinner vince il “National Bank Open”, sesto ATP Masters 1000 stagionale, dotato di un montepremi di 6.660.975 dollari, andato in scena sul cemento di Toronto (dove si disputa ad anni alterni con Montreal), in Canada. E soprattutto si aggiudica quel trofeo prestigioso che gli era sfuggito a Miami 2021 (battuto da Hurkacz) e ancora a Miami 2023 (stoppato da Medvedev). E come regalo anticipato di compleanno un bel “best ranking”: da oggi salirà al n.6 ATP. Il tennista di Sesto Pusteria (che compirà 22 anni mercoledì), n.8 del ranking e 7 del seeding, ha battuto 6-4 6-1, in poco meno di un’ora e mezza di partita, l’australiano Alex De Minaur, n.18 del ranking, mai così avanti in un torneo di questa categoria (in precedenza si era fermato per ben 10 volte negli ottavi). Quattro anni e mezzo dopo Monte-Carlo 2019 quando Fognini conquistò uno storico successo battendo Lajovic, arriva il secondo trofeo da “1000” per il tennis tricolore, e porta la firma di Jannik. E’ l’83esimo titolo per il tennis azzurro nell’Era Open. Corre subito in tribuna da Darren Cahill e Giacomo Naldi, coach e fisioterapista, unici del team presenti nel box in questo primo torneo dello swing che conduce fino allo Us Open. “Ti auguro il meglio Alex e spero tu possa entrare nella top 10 molto presto”, le prime parole di Jannik durante la premiazione sono per il suo avversario, con il quale ha giocato insieme il doppio. “E’ un grande risultato che voglio condividere con tutto il mio team – aggiunge – anche se non sono tutti qui (Simone Vagnozzi ed il preparatore atletico Umberto Ferrara li raggiungeranno a Cincinnati): questi risultati ci fanno solo piacere. Questa settimana ho sentito la pressione di dover vincere ma credo di averla gestita bene giocando punto dopo punto e trattando tutti con il massimo rispetto in campo. Questo torneo rimarrà per sempre nel mio cuore: è bello poterlo condividere questa gioia con tutti voi. Siete le persone che sono al mio fianco ogni giorno e che mi sostengono e Darren (Cahill) mi devi dare ancora qualche lezione di golfà”.

“E’ un grande risultato, che posso condividere con tutta la mia squadra per tutto l’impegno che ci mettiamo, con tutte le persone che mi sono vicine, anche se non sono qui fisicamente – aggiunge ppoi in conferenza stampa – Sono molto felice per tutto il torneo. E’ davvero un bel momento della mia carriera”. “Quando giochi per un trofeo così importante l’esperienza è fondamentale. Oggi è andata molto meglio rispetto alle mie prime due prime finali Masters: ero molto concentrato sul mio gioco, su quello che dovevo fare e sentivo che lo stavo eseguendo nel modo giusto”.

Un punteggio solo in apparenza “facile” per una partita che nel primo set non lo è stata affatto: “C’era un po’ di vento, quindi entrambi abbiamo dovuto adattarci. Lui è velocissimo ed ho dovuto cercare il giusto equilibrio tra quando spingere e quando rimanere nello scambio un po’ più a lungo. Entrambi eravamo preparati ad una lunga battaglia: il primo set è stato molto importante, nel secondo set ho potuto colpire un po’ più libero”.

Un successo che fa ancora più morale per il prosieguo della stagione, a cominciare da Cincinnati e soprattutto agli Us Open: “Certo, è una bella spinta. Anche se a Cincy sarà dura perché non c’è molto tempo per adeguarsi. Spero di poter iniziare mercoledì, quindi con un paio di giorni a disposizione per essere pronto. E poi cercherò di prepararmi il meglio possibile per New York. Vediamo cosa porterà questa vittoria: di sicurò la fiducia sarà più alta ma lo saranno anche le aspettative”.

Davvero un bel cadeau anticipato visto che mercoledì Jannik compirà 22 anni: “Sono molto contento di questo regalo. Se a Cincinnati giocherò mercoledì sarà la terza volta che mi capiterà di farlo il giorno del mio compleanno. E questo il regalo più bello, perché questo è quello che amo fare, la passione, entrare in campo, avere i fan con cui condividere il momento”.

La palla-corta giocata alla fine del primo set è stata un colpo importante: “Lui si stava muovendo molto, molto bene, ed io stavo giocando contro vento. Quindi il drop-shot è stata una buona soluzione perché il vento ferma la palla. Quando l’ho tirato ho pensato che sarebbe andato in rete, ma fortunatamente è andato dall’altra parte. Sentivo che quello era il momento giusto per cambiare qualcosa, mescolare un po’ le carte. Avevo in mente anche di fare un po’ di serve and volley, ma non stavo battendo poi così bene quindi avevo un po paura. Sento che c’è sicuramente spazio per migliorare, per gestire meglio certe situazioni”. Doppio sorpasso, ai danni del russo Andrey Rublev e del norvegese Casper Ruud per Jannik Sinner, da oggi n.6 della classifica Atp, suo best ranking, eguagliando la miglior posizione raggiunta in carriera da Matteo Berrettini.

Sinner scavalca così in un’ideale graduatoria italiana Corrado Barazzutti, spintosi fino al numero 7 del mondo, ed ha davanti a sé il solo Adriano Panatta, che in carriera ha raggiunto la quarta posizione delle classifiche mondiali. In top ten è arrivato anche Fabio Fognini, salito fino al nono posto.

Va ricordato, inoltre, che Nicola Pietrangeli è stato numero 3 del mondo, ma all’epoca non c’era il ranking ATP, introdotto nel 1973, e le classifiche non erano stilate aritmeticamente dal computer, ed è per questo motivo che ufficialmente non viene annoverato in questa particolare graduatoria.

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