ROMA .- “E’ stato un incontro amichevole, perché questi sono ragazzi di Aleppo, non stranieri; li conosco da tempo, da quando ero parroco a Idlib”: monsignor Hanna Jallouf, 72 anni, francescano della custodia di Terra Santa, è vicario apostolico nella seconda città della Siria. Con l’agenzia Dire parla dopo un colloquio con i capi di Hayat Tahrir al-Sham.
L’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DELLE CHIESE CRISTIANE
Il gruppo ribelle, erede di Al-Nusra e associato almeno in un primo tempo anche all’esperienza di Al-Qaeda, ha assunto il controllo di Damasco e di gran parte del Paese insieme con altre milizie alleate. Dopo la fuga all’estero del presidente Bashar al-Assad, ad Aleppo i capi di Hayat Tahrir al-Sham hanno incontrato i rappresentanti delle Chiese cristiane. Tra loro monsignor Jallouf: “Ci hanno assicurato che non toccheranno nulla dei nostri beni, né locali né terreni, e che tutto andrà come sempre”.Durante l’incontro, con rappresentanti di rito latino, ortodosso, protestante e armeno, si è discusso delle necessità della popolazione. “Hanno offerto garanzie sulla sicurezza della città”, riferisce il vicario apostolico, “impegnandosi perché gli impiegati possano tornare al lavoro e le fabbriche riaprire; più in generale la loro volontà è stata di tranquillizzare”.Parte dell’incontro è stata dedicata al ruolo e alle attività della Chiesa. “Hanno sottolineato”, dice monsignor Jallouf, “che le nostre scuole potranno continuare a lavorare come sempre, che non interferiranno in alcun modo nelle funzioni liturgiche e che per noi cristiani sabato e domenica resteranno giorni festivi”.
I NUOVI ARRIVATI? “SONO RIVOLUZIONARI, VOGLIONO UNO STATO LIBERO, INDIPENDENTE E IN PACE”
Il vicario apostolico ha esperienza di ciò che è accaduto nel governatorato di Idlib, una regione del nord-ovest della Siria al confine con la Turchia divenuta, dopo l’inizio del conflitto civile nel 2011, roccaforte di Hayat Tahrir al-Sham e di altri gruppi ribelli. “Li conosco da tempo”, dice monsignor Jallouf, rispondendo a una domanda sulla matrice islamista delle formazioni che hanno spodestato Al-Assad, erede di una dinastia politica al potere a Damasco per oltre mezzo secolo, sempre ritenuta attenta alla tutela della minoranza cristiana. “Credo che le cose andranno per il meglio”, dice il vicario apostolico: “Sono rivoluzionari e il loro scopo è solo dar vita a uno Stato libero e indipendente dove siano assicurati la pace e tutti i diritti delle persone”.Monsignor Jallouf, che nella regione di Idlib è stato parroco a Knaye, uno dei tre villaggi cristiani della valle dell’Oronte, invita alla speranza: “Speriamo che in Siria risorga una nuova luce”.
(Nella foto di apertura l’incontro avuto da Monsignor Jallouf in Vaticano nel 2022 con Papa Francesco, fonte: https://sanfrancescopatronoditalia.it )
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