Il biologico tenta la “riscossa”: nel 2024 +4% vendite nella gdo

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Zucconi (Nomisma): è una crescita reale che lascia ben sperare
Milano, 19 set. (askanews) – Segnali positivi per il comparto biologico che, dopo le difficoltà degli ultimi anni, a luglio 2024 ha registrato una crescita nella grande distribuzione del 4%, rispetto allo stesso periodo di un anno prima. “Una crescita reale – ha spiegato Silvia Zucconi, chief operating officer di Nomisma in occasione della presentazione di Sana Food – perchè l’inflazione sta praticamente rientrando. Potremmo parlare di un biologico alla riscossa”. Dietro quel +4% c’è l’incremento del 7% registrato nel canale discount, il +5% di ipermercati e supermercati a fronte di un -1% nell’online.
La crescita del 4% nel 2024 arriva dopo un 2023 che, secondo i dati Nomisma per l’Osservatorio Sana, ha visto il mercato italiano del biologico toccare i 5,474 miliardi di euro a valore, il 9% in più rispetto all’anno prima, con una crescita dei consumi domestici del 7% per 4,2 miliardi ma soprattutto con un +18% del fuori casa che tuttavia vale ancora 1,268 miliardi. In questo contesto segnali incoraggianti arrivano anche dall’export che ha segnato un +8% a 3,641 miliardi nel 2023, che diventa ancora più rilevante se si allarga lo sguardo all’ultimo decennio quando la crescita è stata del 203% (2023 vs 2012).
Dopo il boom a cavallo della pandemia, che aveva impresso una accelerazione al comparto, si era innescato un trend discendente che nel 2023, per quanto riguarda le vendite in iper e supermercati, aveva toccato il punto di minimo come incidenza complessiva sul carrello della spesa. Nel 2024 (dati a luglio) c’è stata una risalita al 3,2% che lascia ben sperare per fine anno. Ma i dati più incoraggianti arrivano dal fuori casa dove le potenzialità restano ancora alte dal momento che solo un terzo degli italiani pranza a casa – la percentuale sale al 50% per la cena – e i consumi out of home sono in forte crescita rispetto ai consumi degli italiani di prodotti food&beverage acquistati nella grande distribuzione dove da 15 anni sono fermi intorno ai 160 miliardi di euro (fonte: The European House – Ambrosetti, 2024).

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