ROMA – In attesa di conoscere quali saranno le implicazioni della vittoria di Donald Trump sul conflitto in Medio-Oriente, i media italiani (mainstream e non mainstream, tradizionali e digitali) continuano a proporre la contrapposizione di idee tra opinion leader filoisraeliani e difensori della causa palestinese.
Una dialettica che si ripete, sebbene la cultura dominante propenda spesso per favorire l’immagine di Israele baluardo di democrazia, costretto a rivendicare il diritto di esistere e resistere agli attentati dei terroristi di Hamas prima ed Hezbollah poi.
Punti di vista o visione distorta della realtà e della storia? In fondo pure una bugia, ripetuta mille volte, diventa una verità.
L’ultimo talk show in ordine di tempo con questa impronta, quello che ha visto oggi protagonista Riccardo Pacifici su Rainews24.
L’ex presidente della Comunità Ebraica di Roma e vicepresidente dell’European Jewish Association (un’organizzazione che rappresenta le comunità ebraiche europee), ha difeso in modo netto lo Stato israeliano dalle accuse di genocidio. Non è la prima volta.
Anche Pacifici attribuisce ad Hamas la responsabilità principale della tragica perdita di vite umane a Gaza, accusandola di utilizzare civili come scudi umani e di lanciare attacchi deliberati contro la popolazione civile israeliana.
In una recente intervista al quotidiano il Tempo, Pacifici aveva aspramente criticato l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) per aver, a suo dire, “svenduto i valori della resistenza ai terroristi islamici”.
Ha inoltre evidenziato l’ipocrisia di coloro che si indignano per le vittime palestinesi causate da Israele, ma rimangono in silenzio di fronte alle atrocità commesse contro i palestinesi da altri attori regionali. Per Pacifici, “gli attivisti che scendono in piazza chiudono un occhio, e forse di più, quando gli stessi palestinesi vengono massacrati, per esempio, dalle truppe siriane”.
In un’altra occasione, Pacifici ha anche affermato che “Israele non sta occupando Gaza, ma sta proteggendo i cittadini che rischiano la loro vita”.
Dal 7 ottobre 2023 al 18 settembre 2024, il Ministero della Salute di Gaza ha riportato almeno 41.272 palestinesi uccisi e 95.551 feriti.
Non resta a questo punto che appellarsi alla madre delle enciclopedie, sperando che sia la semantica a offrire ai lettori una possibile risposta alla domanda: in Palestina si sta compiendo un genocidio?
COSA DICE LA TRECCANI
Secondo il Dizionario Treccani, il termine genocidio si riferisce a un’azione sistematica e deliberata volta alla distruzione totale o parziale di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. La parola deriva dal greco “génos” (razza, stirpe) e dal latino “-cidio” (uccisione), ed è stata coniata nel 1944 dal giurista polacco Raphael Lemkin per descrivere i crimini nazisti contro il popolo ebraico.
Definizione formale
Un genocidio implica:
Intento deliberato di distruggere un gruppo specifico.
Metodi violenti o oppressivi, che possono includere omicidi di massa, torture, deportazioni, riduzione in schiavitù, persecuzioni o imposizioni di condizioni di vita destinate a portare all’annientamento.
Riconoscimento giuridico
Questa definizione è stata adottata dalle Nazioni Unite nella Convenzione sul genocidio del 1948, che considera il genocidio un crimine internazionale, perseguibile penalmente.
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