Crisi Trasnova, domani il tavolo Stellantis al Mimit con i lavoratori in presidio

LavoroCrisi Trasnova, domani il tavolo Stellantis al Mimit con i lavoratori in presidio

di Marta Tartarini e Cristina Rossi

ROMA – Domani in occasione del tavolo convocato al Mimit, fissato alle 11 sulla vertenza Trasnova, ci sarà un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori, provenienti dagli stabilimenti di Torino, Cassino, Pomigliano e Melfi, davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Lo riferiscono i sindacati.

Venerdì scorso sono partite le lettere di licenziamento collettivo per 97 lavoratori della azienda committente di Stellantis. E ieri i lavoratori della società di logistica destinatari delle missive hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: lo fanno sapere Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom Napoli.   

“Caro Presidente – si legge nella lettera – ti scrivono i 54 lavoratori della Trasnova che lavorano allo stabilimento Stellantis  Gianbattista Vico di Pomigliano d’Arco. Dal 2 dicembre siamo in presidio permanente davanti ai sei ingressi della fabbrica perché Stellantis ha deciso di non rinnovare la nostra commessa. Trasnova ci ha mandato le lettere di licenziamento, a fine anno non avremo più certezze per il nostro futuro”. “In questi anni -proseguono i lavoratori – abbiamo sempre lavorato, con i soldi del nostro stipendio abbiamo portato avanti le nostre famiglie, qualche desiderio l’abbiamo realizzato, molti li abbiamo messi da parte perché il nostro stipendio non è molto alto, siamo tutti operai. Dall’anno nuovo saremo tutti disoccupati alla ricerca di un posto di lavoro e si sa che al sud è più complicato. Qualcuno già sta pensando che forse è meglio andare al nord. Noi crediamo di essere vittime di una grande ingiustizia, Stellantis fa pagare anche a noi la buonuscita di 136 milioni di euro di Carlos Tavares, solo che noi dovremo cercare un nuovo lavoro per vivere, Tavares può anche decidere di non lavorare più per tutta la vita”.

“Presidente Mattarella – concludono i lavoratori -a te che rappresenti tutti gli italiani chiediamo di aiutarci, noi vogliamo solo lavorare e vedere le nostre famiglie serene come pochi giorni fa, ti chiediamo di stare dalla nostra parte per farci restituire lavoro, serenità e dignità”. Infine, in riferimento all’incontro previsto domani: “Auspichiamo- concludono i dipendenti Trasnova di Pomigliano- che il ministero presenti al tavolo una proposta che salvaguardi attività lavorative e livelli occupazionali”.

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