Chi è stato Roberto Colaninno

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Da Telecom a Piaggio passando per il rilancio di Olivetti

Milano, 19 ago. (askanews) – Aveva compiuto 80 anni lo scorso 16 agosto, Roberto Colaninno, presidente e ad di Piaggio, morto la notte scorsa. Con lui scompare un protagonista della vita economica del nostro Paese, che ha segnato la storia di aziende come Olivetti, Telecom e Alitalia per finire poi come imprenditore di Piaggio, il gruppo motociclistico di Pontedera.

Nato a Mantova, ma di famiglia originaria di Acquaviva delle Fonti, in Puglia, Colaninno, si sposa a 26 anni nel 1969 con Oretta Schiavetti. Due i figli: il primo, Matteo, nato nel 1970, è vicepresidente esecutivo del gruppo Piaggio, e per tre legislature è stato deputato, arrivando a ricoprire la carica di ministro dello sviluppo economico nel governo ombra del Partito Democratico, componente della direzione e responsabile economico della segreteria nazionale del Partito Democratico, e parlamentare di Italia Viva. Il secondogenito, Michele, classe 1976, è amministratore delegato e direttore generale della holding industriale Immsi, responsabile delle strategie di innovazione prodotto e marketing del Gruppo Piaggio, e presidente di Acem, l’associazione europea dell’industria motociclistica con sede a Bruxelles, Colaninno senior aveva iniziato la sua carriera in Fiaam, azienda italiana di componentistica auto, di cui diviene amministratore delegato. Nel 1981 fonda, nella sua città natale, Sogefi che, sotto la sua guida, diventa uno dei principali gruppi italiani nel settore della componentistica auto, quotato in Borsa, poi assorbita da Cir, la holding della famiglia De Benedetti. Nello stesso periodo ricopre incarichi di primo livello in importanti multinazionali americane e inglesi del settore automotive.

Nel 1996 inizia la sua avventura in Olivetti: a settembre assume l’incarico di amministratore delegato dell’azienda che all’epoca versava in una grave crisi. In breve tempo, anche grazie ad accordi internazionali, risana l’azienda di Ivrea famosa nel mondo per macchine da scrivere e computer e la trasforma in una holding di telecomunicazioni, dando vita a Omnitel, la prima compagnia di telefonia mobile privata, e Infostrada, che invece gestiva la rete fissa in alternativa a Telecom, che all’epoca era monopolista.

Proprio partendo da questa “tesoretto”, venduto per oltre sette miliardi di euro ai tedeschi di Mannesmann che a loro volta lo cederanno tutto a Vodafone, nasce l’Opa su Telecom Italia del 1999. Nel febbraio di quell’anno viene lanciata la più grande offerta pubblica mai tentata sino ad allora in Italia: un’offerta dal un valore complessivo di oltre 60 miliardi di euro che si concluse con l’acquisizione del 51% circa della società di telecomunicazioni. Fu quella l’operazione che gli valse l’appellativo di capitano coraggioso da parte dell’allora presidente del Consiglio, Massimo D’Alema. In seguito all’Opa l’impreditore diviene presidente e amministratore delegato di Telecom, oltre che presidente di Tim, cariche che lascerà a luglio 2001, in seguito alla vendita da parte degli azionisti di Bell della propria quota a Marco Tronchetti Provera.

Nel frattempo, era il settembre 1998, fonda Omniaholding, società finanziaria di famiglia di cui era presidente. Quattro anni dopo costituisce, con altri soci, Omniainvest, società di partecipazioni oggi controllata da Omniaholding. Nel novembre 2002, attraverso Omniaholding e Omniainvest rileva Immsi, società di gestione di attività immobiliari quotata in Borsa. Alle attività immobiliari, Immsi affianca dal febbraio 2003 anche quelle di partecipazioni in aziende industriali e di servizi, tra cui quelle di controllo del gruppo Piaggio (era il 2003) e del gruppo Intermarine. Nel dicembre 2004 amplia il perimetro industriale del gruppo di Pontedera e con l’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi entra nel business delle moto. Nel 2006 condurrà l’azienda di Pontedera in Borsa. Anche in questo caso riuscirà a rilanciare l’azienda riportando sulla cresta dell’onda i suoi marchi storici, dalla Vespa alla Moto Guzzi alla Aprilia.

Nel 2008 il gruppo Immsi è tra i soci fondatori di Cai, (Compagnia aerea italiana), società che acquisisce le compagnie aeree Alitalia e Airone. Diviene presidente e consigliere di amministrazione di Alitalia, oltre a essere anche membro del consiglio di Mediobanca, Capitalia e altre istituzioni finanziarie, nonché nel consiglio direttivo e nella giunta di Confindustria.

Nel 2000 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e nel 2014 è stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale della Legion d’Honneur. Colaninno, che era diplomato alla ragioneria, ha ricevuto la laurea honoris causa in economia e commercio dall’Università di Lecce (2001), diventando dottore a 58 anni, e il diploma di master h.c. in management, innovazione e ingegneria dei servizi dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (2013).

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