“Ho bisogno di sentirmi parte di un noi”
Milano, 19 set. (askanews) – È il padre nobile del rock italiano e con il suo pubblico ha un rapporto speciale costruito in oltre 30 anni di carriera; Luciano Ligabue esce con “Dedicato a noi” il quattordicesimo album di inediti. “Pur essendo uno che crede molto nelle differenze individuali, ognuno di noi ha una visione diversa delle cose dagli altri per il percorso fatto, però ho bisogno di sentirmi parte di un noi, parte di un gruppo o di una massa di persone con cui condividere convinzioni, dubbi e sentimenti. È un concetto che ho usato spesso, la prima canzone in cui l’ho usato è “Non è tempo per noi”, ecco “Dedicato a noi” può essere la versione aggiornata e un po’ meno amara ma anche col discorso che noi meritiamo qualcosa anche solo il fatto di essere dalla stessa parte e per questo è “Dedicato a noi”.In questo lavoro c’è tutto il Liga pensiero, fatto di vita reale ed emozioni. “Ho voluto raccontare lo spiazzamento mio personale ma penso anche di molti altri, rispetto a come stanno muovendosi rapidamente tutte le cose intorno a noi, cambiamenti che non sempre mi piacciono, ma anche a prendere atto delle cose e cercare le risposte mie personali stringendomi ancora di più alle persone che ho attorno che mi sono care e comunque non è un caso che l’album si chiuda con una canzone di speranza come “Riderai”.Nella carriera di Luciano Ligabue la dimensione live è fondamentale con oltre 800 concerti all’attivo, il Liga ha sempre vissuto in bilico tra “Palco e Realtà”. “Nonostante abbia sempre portato me stesso nella musica, non sono riuscito a crearmi un personaggio, non ce l’ho fatta dall’inizio, quindi prendere o lasciare: quello che si sente nelle mie canzoni sono io, quello che si vede sul palco sono io, non ho protezioni da questo punto di vista, nonostante questo è un po’ come se le cose fossero un po’ staccate, giù dal palco vivi una vita concreta e reale fatta di problemi da risolvere e altre gioie da vivere”. Dopo aver fatto “urlare contro il cielo” di Milano e Roma 100.000 persone, si prepara a tornare in tour, si comincia dall’Arena di Verona e poi nei palasport delle principali città italiane. “Siccome mi piace tantissimo salire sul palco, sono felice che ogni volta mi mettano davanti una situazione diversa, sono felice di suonare negli stadi, nei palazzetti, nei club, nei teatri, sono felice in generale di salire su un palco”.di Alessandra Velluto