“Dai diritti Tv un 5% da destinare ai giovani”
Roma, 18 ago. (askanews) – Lunga intervista concessa al Corriere dello Sport da parte del Ministro dello Sport Andrea Abodi, che tra i tanti temi trattati ha parlato anche del fulmine a ciel sereno delle dimissioni di Roberto Mancini dal ruolo di commissario tecnico della nazionale: “Senza invadenza e nel rispetto dei ruoli, non mi ha fatto piacere leggere quelle cose sulle agenzie. Avrei cercato di dare il mio contributo per evitare non solo il fatto, ma anche il modo e i tempi. Ora abbiamo due appuntamenti molto importanti tra tre settimane e un commissario tecnico da mettere, magari già da oggi, alla guida degli Azzurri. Con i comunicati di solito non si risolvono i problemi e in questa fase avverto solo la necessità di aprire un altro capitolo”.
Abodi ha anche affrontato il tema di Europa 2032 e degli stadi da costruire: “Dobbiamo avere l’orizzonte della dignità, non dell’appuntamento. Ma il 2032 è oggettivamente la scadenza migliore per noi: abbiamo 9 anni di tempo. Per resta il fatto che dobbiamo trovare un senso logico nell’affrontare il problema. Oggi succede che una parte dello Stato dica “per riqualificare gli stadi non ci sono soldi pubblici”, poi un privato cerca di farlo più o meno da solo e sempre lo Stato dica “non si può fare” o rende l’iter amministrativo estenuante. Così l’investitore non capisce, perde fiducia e, poi, si arrende. E ci perdiamo tutti”. “La candidatura congiunta con la Turchia? È stata una scelta della Figc che si può valutare nella doppia ottica: un’opportunità persa, per quanto soggetta al rischio di altre scelte da parte dell’Uefa vista la qualità degli stadi turchi, oppure un’opportunità da valorizzare e sulla quale contribuire allo sviluppo delle infrastrutture calcistiche italiane, a partire dagli stadi e non solo delle 5/6 città che potrebbero ospitare gli Europei”.
Su Milano-Cortina aggiunge: “Dobbiamo avere l’orizzonte della dignità, non dell’appuntamento. Ma il 2032 è oggettivamente la scadenza migliore per noi: abbiamo 9 anni di tempo. Per resta il fatto che dobbiamo trovare un senso logico nell’affrontare il problema. Oggi succede che una parte dello Stato dica “per riqualificare gli stadi non ci sono soldi pubblici”, poi un privato cerca di farlo più o meno da solo e sempre lo Stato dica “non si può fare” o rende l’iter amministrativo estenuante. Così l’investitore non capisce, perde fiducia e, poi, si arrende. E ci perdiamo tutti”. Che prosegue: “Abbiamo garantito la copertura finanziaria di tutte le opere collegate ai Giochi, che lasceranno eredità positive. Ci sono dei ritardi, ma insieme ce la faremo”.
Il bilancio di questi 10 mesi di governo? “Sono iniziati con una Legge di Bilancio 2023 concentrata sul contrasto al caro energia anche nello sport, ma con il giusto spazio finanziario anche per lo sport bonus, il sostegno alle atlete in maternità, l’avviamento allo sport paralimpico, il fondo sport e periferie, i contributi dedicati all’impiantistica, il rafforzamento del fondo di garanzia per lo sport. Ricordo anche l’approvazione delle norme su giustizia sportiva e plusvalenze nel calcio. E abbiamo creato le condizioni per far ripartire i Giochi della Gioventù nelle scuole”.
Abodi chiede più coraggio con i giovani: “Abbiamo fatto una norma per far rientrare i “cervelli” italiani e la usiamo per far entrare i giocatori stranieri. È arrivato il momento di analizzare i numeri, di confrontarci con la Federazione e, principalmente, con la Lega Serie A per trarre le opportune conclusioni sulla sua efficacia e utilità. Così come interverremo sulla definizione del 5% dei diritti tv da destinare alla valorizzazione dei giovani”.
E ancora: “In Serie A credo manchi la cura del prodotto. Qui contano il peso politico e anche gli egocentrismi delle proprietà”. Sul caso Juve “troppo silenzio dalle istituzioni”