I mezzi elettrici in condivisione bocciati con referendum
Roma, 23 ago. (askanews) – Li riconoscete, sono i monopattini elettrici in condivisione, messi al bando a Parigi da un referendum cittadino la scorsa primavera. Nella capitale francese circolavano dal 2018 ma dal primo settembre dovranno sparire.Comodi, rapidi, basta un’app e una carta di credito; ma pericolosi e molto invadenti sui marciapiedi, in strada, sulle piste ciclabili; i parigini hanno sentenziato che non li vogliono più. Per la tristezza dei turisti e anche di qualche locale: “È talmente bello poter girare senza lo stress della macchina e del parcheggio, all’aria aperta, in monopattino si va dappertutto” dice una francese.”Senza monopattino non potrei vedere nemmeno la metà delle cose, con questi puoi andare senza metropolitana, ti fermi, chiacchieri con la gente, scatti una foto…” dice un turista.Alla fine, il mezzo viene abbandonato dove capita – abitudine che irrita profondamente anche romani e milanesi, per dire. Le tre compagnie coinvolte, le stesse che servono le città italiane, stanno già spostando i 15mila monopattini di Parigi in altre località francesi ma anche in Belgio, Copenaghen, Londra, Tel Aviv.Proprio dalla città israeliana viene questo turista: “Ti salvano dal traffico, sono rapidi, sono utili per i turisti e per i locali” dice. Ma questa newyorchese è più comprensiva: “Anche io a casa mia troverei terribile avere questi cosi che ti saettano intorno. I turisti in genere sono una seccatura per i residenti, è normale”.Le compagnie dei monopattini hanno anche un parco bici elettriche che a Parigi sarà aumentato per compensare gli introiti perduti. “A me i monopattini non mancheranno affatto, penso a tutte le volte che ho rischiato di metterli sotto. È più sicuro prendere la bicicletta o usare i mezzi pubblici; a Parigi c’è un’offerta abbastanza completa” dice un altro cittadino francese.