Oltre 300 capolavori provenienti da musei internazionali
Forlì, 30 giu. (askanews) – L’arte è eterna, la moda è passeggera. Questo luogo comune viene messo in discussione da una delle mostre più interessanti organizzate ai Musei San Domenico di Forlì. In realtà il rapporto tra l’arte e la moda è costitutivo. Da sempre sono arti sorelle, come sostiene il direttore generale Gianfranco Brunelli.”L’arte ha rappresentato e raffigurato il costume e la moda del proprio tempo in ogni forma; l’ha illustrata, l’ha dipinta, l’ha scolpita, l’ha raccontata. E dall’altra parte la moda ha influenzato in maniera molto forte, soprattutto dall’800 in poi, anche l’arte”.Già nell’allestimento iniziale è come se attraversando la storia, che sta guardando il visitatore, fossimo attraversati dalla storia stessa. E’ l’idea di una contemporaneità che rilegge il passato. Ed è l’inizio di una mostra che dal 700 arriva fino ai giorni nostri. Una doppia chiave di lettura usata in ogni sezione dove accanto al racconto cronologico del rapporto tra i quadri, le opere d’arte e gli abiti, è stata messa anche una reinterpretazione attuale di quel passato.Per esempio: la stanza incredibile che illustra tutto il 700 fino alla Rivoluzione francese viene conclusa da un abito importante che Dior rifà sullo stie della Pompadour. Nel 900 poi il rapporto tra gli stilisti e gli artisti si è rafforzato moltissimo.”Tutta la linea di sperimentazione degli anni 60 non solo in Italia vede artisti importanti collaborare con gli stilisti e stilisti chiedere agli artisti – ricorda Brunelli -. Il rapporto tra Germana Marucelli e Campigli, fra Fontana e Mila Shon, l’ispirazione che Yves Saint Laurent prende Mondrian sono pagine di moda o pagine d’arte? Sono pagine d’arte a cui la moda accede perché è un’arte”.L’esposizione di Forlì ha portato in Italia oltre 300 capolavori provenienti da musei di ogni parte del mondo.