Attesi temporali, vento e neve fino a 1500 metri Roma, 29 mag. (askanews) – Un mese di maggio da record con piogge sempre più frequenti sul Nord Italia e con temperature localmente sotto media; ciò nonostante a livello globale corriamo verso il dodicesimo mese consecutivo più caldo della storia. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, conferma infatti il trend del Riscaldamento Globale, anche se in Italia il caldo africano ancora non è arrivato e l’estate sembra lontana. A livello planetario la terraferma e gli oceani presentano una temperatura molto alta in confronto alle medie climatologiche dei mesi di maggio. L’Italia è un po’ l’eccezione che conferma la regola.
E altre piogge e cali termici arriveranno nei prossimi giorni: in particolare le prossime ore vedranno accendersi frequenti focolai temporaleschi sul versante adriatico e, dalla sera, anche al Nord; all’estremo Sud e in Sardegna il tempo sarà splendido con tanto sole e massime fino a 27-30°C.
Ma una nuova perturbazione nordeuropea, ancora più intensa, è all’orizzonte: un nucleo di aria polare, in discesa dal Mare del Nord, è pronto ad incunearsi, come un proiettile, verso Sud, fino al cuore della Pianura Padana. Il bersaglio sarà raggiunto tra giovedì 30 pomeriggio e venerdì 31, concludendo un mese piovosissimo con l’arrivo di altre secchiate d’acqua.
Giovedì mattina gli ombrelli si apriranno già su tutto il Nord-Est, poi dal pomeriggio anche sul Nord-Ovest e le Marche. Sono attesi i primi fenomeni temporaleschi anche intensi per il forte contrasto tra l’aria primaverile mediterranea e il nucleo polare in rapida discesa dal Mare del Nord. Ma il peggio arriverà durante il “venerdì nero”: venerdì 31 maggio, a degna conclusione di un mese piovosissimo, potrebbe infatti essere nero dal punto di vista meteoorlogico al Nord: sono previsti nubifragi, grandinate, possibili tornado e un crollo delle temperature che favorirebbe anche il ritorno della neve fino a 1500-1800 metri sulle Alpi. Al momento, la traiettoria del nucleo polare è prevista subito rimbalzare indietro verso Nord-Est e dirigersi verso Austria e poi Germania: in questo modo il weekend sarebbe salvo.
Se la traiettoria venisse confermata dai modelli meteorologici, sabato 1 e domenica 2 giugno, Festa della Repubblica, potrebbero essere due giornate soleggiate, anche se prevediamo un aumento dell’instabilità per domenica pomeriggio con qualche acquazzone sparso. Sarebbe comunque la fine di un maggio super bagnato e l’inizio di un mese che già dal 5-6 giugno potrebbe presentare i primi connotati estivi, con picchi di 35°C non esclusi anche al Centro Italia.
Il caldo africano non dovrebbe arrivare prima del 5 o 6 giugno: lunedì 3 infatti sono previste altre piogge e temperature in calo su buona parte del Paese.