A Grottaferrata il primo “Bio Tour” per raccontare l’agricoltura bio

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Progetto “Being organic in Eu”: prima tappa con i vini di Capodarco
Milano, 22 set. (askanews) – Far conoscere il metodo biologico in agricoltura, rispettoso della terra e degli esseri viventi: è con questo obiettivo che a Grottaferrata, in provincia di Roma, si è svolto il primo “Bio Tour”, realizzato grazie al progetto “Being organic in Eu”, la campagna di promozione proposta da FederBio in collaborazione con Naturland, associazione tedesca di agricoltori bio, e cofinanziata dall’Unione europea. Tema dell’evento, il vino biologico prodotto nell’azienda agricola di Capodarco, prima delle tre tappe di un percorso che attraverserà l’Italia per raccontare il valore aggiunto delle filiere biologiche e che avrà come testimonial il conduttore e autore tv Massimiliano Ossini.
Capodarco è un’azienda biologica che pratica agricoltura sociale dal 1978, con l’obiettivo di coniugare inclusione sociale, modelli di sviluppo locale sostenibile e rispetto per l’ambiente. Nata dalla Comunità di Capodarco della Capitale a opera di Don Franco Monterubbianesi, l’azienda coinvolge nel lavoro agricolo immigrati e persone con disabilità fisiche, mentali e a rischio di esclusione sociale. Nei 12 ettari di vigneti dell’azienda impiantati cinquanta anni fa, si producono Malvasia del Lazio, Trebbiano, Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot.
“Il vino è stato scelto come prodotto identificativo della comunità, sia per la compatibilità nella zona geografica dei Castelli Romani, sia perché la bottiglia è un ottimo mezzo per raccontare la storia della comunità e far viaggiare il loro messaggio” spiegano gli animatori del progetto, sottolineando che il “Bio Tour” è “un’esperienza sul campo per ripercorrere tutta la filiera, in linea con la strategia europea ‘Farm to Fork’ che, nell’ambito dell’European Green Deal, mira a raggiungere il 25% di campi bio entro il 2030. Un viaggio inedito – concludono – per diffondere la conoscenza e rafforzare la fiducia verso un settore che può fare bene al presente e al futuro e per promuovere il consumo e la competitività di prodotti biologici italiani”.

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